Quaranta scatti degli anni ‘70, l’Africa di Mario Dondero; una selezione dall’immenso archivio di un grande reporter, un intellettuale e un militante internazionalista con la macchina fotografica. Intitolata “La culla dell’Umanità”, la mostra – voluta dagli operatori dei progetti Sprar e curata dalla Fototeca provinciale, che gestisce l’Archivio del fotografo, con la collaborazione della sua compagna, Laura Strappa, e del Comitato “5 Luglio” – è stata esposta, a Fermo alla Sala Incontri, dal 20 giugno (Giornata internazionale del Rifugiato), fino al 5 luglio 2017.

Quella che qui si propone è una piccolissima selezione di immagini. Scegliere non è stato facile, anzi spesso difficilissimo. Davanti alla quantità, alla forza delle fotografie a disposizione, la scelta si è concentrata sulla vita quotidiana nei paesi, nelle città e nelle campagne. Quella “vita che scorre per tutti” che è stato il grande tema della fotografia di Mario Dondero. Queste fotografie ritraggono la vita delle persone nei loro luoghi, all’interno delle loro culture. La vita possibile quando c’è la pace.

Il titolo di questa mostra, “Dalla culla dell’umanità”, allude alla comune origine della nostra specie, quella umana; quando milioni di anni fa, nell’attuale Sudafrica, hanno vissuto i nostri progenitori. Da allora la specie umana ha continuato a migrare, incontrando ostacoli, pericoli, morte, esclusione, ma anche nuove opportunità, nuovi orizzonti. Foggiando forme di esistenza sempre più complesse, diffondendosi nel vasto mondo. Portando bellezza e orrore, pace e guerra, civiltà e ferocia ma anche la speranza verso una vita migliore.

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