L’archivio di Mario Dondero
Raro, se non caso unico in Italia, è l’aver acquisito, data di acquisizione: 6 novembre 2013, un archivio tra i più importanti della storia della fotografia italiana e internazionale: l’archivio di Mario Dondero. Si tratta di un patrimonio culturale di inestimabile valore composto da circa 250.000 diapositive a colori e 350.000 negativi in bianco e nero qualche migliaio di stampe in bianco e nero, 150 quaderni di appunti e annotazioni. Sessanta anni di storia della cultura italiana e internazionale da riordinare, inventariare e digitalizzare al fine di poter estendere la conoscenza della sua opera (in larga parte inedita) e conservare e trasmettere questo patrimonio alle generazioni future. Un patrimonio che, non a caso, è stato considerato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali “Archivio di interesse nazionale”
L’importanza di Dondero per la cultura italiana è misurabile con lo spazio che la sua scomparsa ha avuto su tutta la stampa nazionale, sulla rete e su tutti i media del Paese, come in Francia e nel resto d’Europa.
Era quanto mai importante che un personaggio dello spessore culturale e professionale di Mario Dondero, che aveva scelto Fermo per trascorrere gli ultimi anni della sua vita, lasciasse il suo archivio nella nostra Regione: così è stato, grazie all’amicizia e alla fiducia che ha riposto nei nostri confronti.
Ora l’intero archivio è custodito in Altidona, presso la sede della Fototeca. Grazie al grande lavoro di inventariazione e digitalizzazione avviato agli inizi del 2014, la Fototeca ha dato un contributo determinante alla realizzazione di due grandi mostre, a Roma, presso le Terme di Diocleziano nel 2014 e a Bergamo nel 2017 che hanno celebrato il valore artistico e culturale del suo lungo percorso fotografico (cataloghi Electa e Silvana editore). Negli ultimi due anni sono state prodotte dall’archivio alcune altre mostre: Il grande teatro del mondo, Le Marche di Mario Dondero, Oltre la polvere, un ricordo di Mario Dondero, Dalla culla dell’umanità che hanno riscosso un grande interesse nei luoghi dove sono state allestite. Recenti sono le pubblicazioni del calendario 2018 di Radio Popolare e un catalogo, Il porto (Il Canneto Editore), sul Porto di Genova, uno degli ultimi reportage realizzati da Mario Dondero.
La necessità di mantenere vivo il suo ricordo, dopo la sua morte, soprattutto per far conoscere il valore culturale delle sue fotografie, ha richiesto e richiede uno sforzo straordinario, in quanto non è più sufficiente l’intenso lavoro volontario speso da alcuni di noi. In presenza di diverse centinaia di migliaia di scatti da riordinare, inventariare, selezionare e digitalizzare, il lavoro volontario non è più sufficiente, occorrono risorse finanziarie e tecnici preparati che, con una presenza costante, possano continuare il lavoro da noi avviato.
Abbiamo sempre operato pensando che una fototeca non sia un museo, ma una struttura viva che deve continuamente produrre cultura per chi studia, per chi vuole apprendere tecniche specifiche sulla conservazione, digitalizzazione e restauro della fotografia, per chi gode – attraverso mostre, proiezioni, pubblicazioni – del frutto del lavoro che in essa viene svolto.
L’importanza culturale e strategica, per la nostra Regione e per l’Italia, dell’archivio Dondero è indiscutibile. Dopo il passaggio delle competenze, in materia di cultura, alla Regione Marche, avvenuto un paio di anni fa, abbiamo dovuto rallentare la nostra attività.
L’attività d’inventario svolta con Dondero durante tutto il 2014, prima che le sue condizioni di salute peggiorassero, ci ha permesso di acquisire delle importanti informazioni, anche con l’utilizzo di tecniche originali e innovative, indispensabili per il proseguimento dell’attività di riordino e valorizzazione.
Il presente portale è stato realizzato con il contributo della Direzione Generale Archivi del MiBAC.